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16/Gen/2020

Lo studio del dottor Ciccarini dispone delle più moderne attrezzature per la diagnostica per immagini (OCT, angio-OCT, tomografia corneale); oltre che dei macchinari più all’avanguardia (laser pulsato) per la cura della  sindrome dell’occhio secco.

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La sindrome dell’occhio secco, per la cui cura lo studio di Perugia del dottor Ciccarini dispone di nuove attrezzature all’avanguardia, è un malattia di frequente osservazione specie nelle donne di età superiore a 50 anni. Per questa fascia la sindrome si riscontra fra il 40 e il 50% della popolazione, con vari gradi di gravità. In casi estremi può condurre fino alla temibile sindrome si Sjogren (malattia infiammatoria cronica su base autoimmune), nella qualela cornea si sfalda a filamenti formando la cosiddetta “cheratite filamentosa” con grave pregiudizio della vista oltre che con intenso dolore.

I sintomi con cui questa sindrome si presenta sono inizialmente bruciore, arrossamento e senso  di corpo estraneo. Nelle fasi più evolute si può associare fotofobia e dolenzia del bulbo oculare per la comparsa di una cheratite. La causa principale di questa sindrome è la modificazione chimica del film lacrimale; in special modo della sua parte lipidica prodotta dalle ghiandole di Meibomio responsabili della stabilità chimica del film stesso.

Questo cambiamento chimico porta ad un’eccessiva evaporazione delle lacrime, per cui l’occhio risulta molto più fragile a modificazioni ambientali, oltre alla comparsa di blefariti, allergie e congiuntiviti per il deficit di lisozima, un particolare enzima componente della lacrima che svolge un’azione battericida naturale.

L’uso eccessivo di strumenti elettronici come computer, smartphone e tablet ha portato ad un aumento esponenziale di questa sindrome; così come l’uso eccessivo di cosmetici e lenti a contatto. Anche l’ambiente lavorativo, spesso non ben umidificato e fornito di condizionatori incide sulla evoluzione della malattia, senza considerare che probabilmente l’incremento delle polveri sottili per l’inquinamento ambientale potrebbe rappresentane la causa più importante.

Terapia

Inizialmente si utilizzano lacrime artificiali, ma se il quadro è più complesso si deve utilizzare nuove attrezzature a LASER PULSATO. La sua emissione nelle frequenze degli infrarossi è in grado di aumentare la secrezione lipidica delle ghiandole di Meibomio oltre che essere un valido aiuto per le blefariti consequenziali.

Esistono tuttavia quadri gravi che richiedono l’utilizzo di antibiotici per via generale come le minocline, l’utilizzo di colliri a base di ciclosporina fino alla chiusura dei puntini lacrimali con plug di silicone e all’uso di corticosteroidi per via generale.

Si può quindi capire, dal quadro descritto, che le terapie vanno personalizzate a seconda della gravità e della responsività ai vari trattamenti. Altre tecniche sono il probing che sonda le ghiandole di Meibomio con una punta smussata per disostruirle e il LIPIFLOW; uno strumento inserito sul bordo della palpebra che scaldando le ghiandole dovrebbe indurle a rilasciare la componente grassa del film lacrimale.

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28/Mag/2019

L’ultima tecnologia in fatto di cura della sindrome dell’ occhio secco: laser pulsato

Oggi presso lo studio del dott. Carmine Ciccarini può essere effettuato anche questo trattamento specialistico innovativo

La sindrome dell’occhio secco è un’affezione che colpisce circa 400 milioni di persone nel mondo; le cause sono dovute, specie nelle donne, ad alterazioni ormonali dovute alla menopausa per la modificazione chimica che questa comporta a livello di composizione del film lacrimale.

Il 50% delle donne oltre i 50 anni ne soffre da forme moderate fino alla forma più drammatica chiamata sindrome di Sjogren dove le lesioni corneali arrivano alla cosiddetta “cheratopatia filamentosa” che comporta la formazione di ulcere corneali a filamento.

Altre cause sono le malattie autoimmuni dalla tiroidite di Hascimoto, al morbo di Chron, all’atrite reumatoide, alla LES (Lupus). Altri fattori sono l’uso eccessivo di lenti a contatto, l’inquinamento atmosferico, l’uso prolungato di terminali video. Effetto collaterale al trattamento con laser ad eccimeri.

Sintomi

La sindrome si manifesta con bruciore oculare, senso di corpo estraneo, annebbiamento visivo, lacrimazione riflessa secondaria legata alla minore capacità protettiva del film lacrimale per la cornea che sfocia in sindromi pseudo-allergiche e congiuntiviti batteriche recidivanti.

Terapia. Occhio secco: laser pulsato

Quando la terapia con sole lacrime artificiali si mostra inconsistente e la chiusura dei dotti lacrimali con plug non porta al miglioramento sperato occorre utilizzare il laser pulsato.

Il nuovo trattamento sulla causa e non sul sintomo dell’occhio secco; funziona veicolando sulle zone periorbitali  impulsi luminosi ad alta potenza che, del tutto innocui per l’occhio, generano calore. Lo “choc” termico riattiva la funzionalità delle ghiandole di Meibomio; queste riprendono così a produrre la componente grassa indispensabile per la corretta composizione del film lacrimale.

E’ stato infatti verificato da vari studi neurologici che l’emissione  porta ad una stimolazione dei neurotrasmettitori. Questi sollecitano le ghiandole di Meibomio a produrre, contraendosi, una maggiore secrezione; aumenta così il flusso lipidico naturale che riduce l’evaporazione delle lacrime e le rende protettive per la cornea

Il trattamento è del tutto indolore e privo di controindicazioni o rischi per il bulbo oculare. Il paziente percepisce soltanto un lieve calore che si può tradurre in un altrettanto lieve arrossamento della zona trattata.

Occhio secco: laser pulsato – Metodologia

La seduta si articola in due fasi:

  • nella prima dopo aver invitato il paziente a chiudere gli occhi ed aver applicato gli appositi occhialini protettivi, la zona peribulbare inferiore e la zona temporale vengono trattate con lare pulsato per pochi secondi
  • nella seconda fase si utilizza una apposita maschera a diodi emettitori di luce che, applicata sul viso per 15 minuti, sviluppa un calore terapeutico capace di fluidificare il secreto delle ghiandole di Meibomio; ciò consente di  riequilibrare il film lacrimale e renderlo meno soggetto all’evaporazione.

Occhio secco: laser pulsato. Seconda fase del trattamento

  • L’esame con il BUT (Break up time) a distanza di poche settimane dal trattamento evidenzia una maggiore stabilità delle lacrime che grazie alla pellicola lipidica generata con il trattamento evaporano meno e più lentamente.

 

 

 



Dr. Carmine Ciccarini

STUDIO DI PERUGIA:
Centro Diagnostico Laser Via M. Magnini 18
Tel. 075 5007094 – Tel. 339 2248541

STUDIO DI CHIUSI (In provincia di Siena):
Piazza XXVI Giugno 1944 N.4
Piano secondo
Tel. 339 2248541

P. Iva : 02169660541
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