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Il Dott. Carmine Ciccarini, Medico Oculista di Perugia, ha perfezionato nel corso della sua carriera alcune terapie di chirurgia oculare per la correzione dei difetti visivi e il trattamento delle più diffuse patologie dell’occhio, tra cui il laser ad eccimeri e la vitrectomia.
Grazie alla chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri è possibile correggere in maniera sicura ed efficace alcuni difetti della vista come la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia applicando il trattamento sulla superficie corneale.
La curvatura corneale può essere rimodellata grazie alla capacità del laser di rimuovere parti microscopiche con estrema precisione. In questo modo è possibile ridurre o risolvere definitivamente i difetti comuni della vista, eliminando così la necessità di indossare occhiali e lenti a contatto.
Il laser ad eccimeri è in grado di correggere i difetti visivi mediante la vaporizzazione a freddo del tessuto corneale in modo mirato. Questo può avvenire in superficie o in profondità dopo aver tagliato e sollevato uno strato superficiale di cornea.
Il vantaggio di questa terapia chirurgica sono i trattamenti personalizzati, cioè un rimodellamento della cornea mediante laser ad eccimeri che tiene conto delle caratteristiche individuali. Questa metodologia di chirurgia oculare spesso consente una visione migliore rispetto ai trattamenti standardizzati.
Grazie all’energia creata dal laser si produce un’evaporazione del tessuto bersaglio senza danneggiare i tessuti circostanti. Il tessuto viene asportato con una precisione straordinaria, impossibile per la mano umana; nell’ordine di micron per ogni colpo emesso e con una riproducibilità non raggiungibile a tutt’oggi da nessun altro mezzo.
La vitrectomia è una procedura chirurgica che consiste nell’asportazione del corpo vitreo e nella sua sostituzione con un sostituto vitreale che può essere olio di silicone, gas, aria, ecc…
La vitrectomia si effettua quando il corpo vitreo è diventato opaco a causa di emorragie, infiammazioni oppure per trazioni sulla retina; presenze di membrane o corpi estranei all’interno del bulbo oculare e può essere associata ad altre operazione chirurgiche. Ad esempio in caso di pucker maculare, distacchi di retina gravi o di vecchia data e foro maculare.
La procedura più diffusa è la vitrectomia a tre vie. La tecnica prevende l’inserimento nell’occhio di tre strumenti. Il primo è la sonda che inietta l’acqua per mantenere la pressione e il volume all’interno dell’occhio costante; il secondo è una fibra ottica che serve ad illuminare; il terzo è il vitrectomo, uno strumento che taglia ed aspira il corpo vitreo.
I sostituti vitreali, come l’olio di silicone, devono essere rimossi dopo un certo periodo di tempo perché possono provocare glaucoma o danni corneali; altri mezzi, come l’aria, sono riassorbiti rapidamente e sostituiti naturalmente dai normali fluidi organici presenti all’interno dell’occhio.
Pur presentando alcuni rischi (potrebbe rendere l’occhio più delicato), la vitrectomia resta comunque l’unica soluzione per risolvere alcune patologie oculari ed è necessaria per evitare malattie più gravi.