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L’ipermetropia è un difetto visivo in cui i raggi di luce provenienti da oggetti distanti, anziché arrivare correttamente sulla retina dell’occhio, si focalizzano oltre di essa. Ciò rende quindi sfocata la visione a tutte le distanze.
Fino a 40 anni circa, quando il difetto è lieve, l’occhio riesce a correggerlo naturalmente attivando il meccanismo di accomodazione.
In questo modo la visione risulta chiara e nitida come in un occhio normale, anche se questo continuo sforzo della vista spesso affatica gli occhi.
Questo spiega perchè molti bambini affetti da ipermetropia lamentano una cefalea frontale per sforzo del muscolo ciliare.
Verso i 39-40 anni vengono comunque a galla anche i difetti lievi fino ad allora compensati naturalmente, poiché insorge un precoce peggioramento della visione da vicino.
Nel giro di 2-3 anni si inizia a manifestare anche un costante senso di affaticamento visivo, anche quando non si legge. Si svela completamente il difetto di ipermetropia, poiché anche la visione da lontano, dopo i 50 anni, inizia a diventare difficoltosa.
In funzione dell’esito degli esami condotti da parte di un Medico Oculista, l’ipermetropia si può correggere attraverso la prescrizione di lenti positive (occhiali o lenti a contatto) o mediante chirurgia refrattiva con laser a eccimeri.
In casi particolari, con la cheratocoagulazione radiale, la termocheratoplastica, l’impianto di lenti intraoculari fachiche o la sostituzione del cristallino.