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12/Gen/2022

Astrocitoma: tumore benigno a carico del sistema nervoso che si riscontra spesso in età pediatrica

Possono interessare anche il nervo ottico con effetti sul visus

Un astrocitoma è un tumore del sistema nervoso centrale e fa parte di un gruppo di tumori chiamati gliomi. Il sistema nervoso centrale è composto dai neuroni, cellule che ricevono, elaborano e trasmettono gli impulsi nervosi, e da cellule di supporto: le cellule gliali. Esistono quattro tipi di cellule gliali: gli astrociti, gli oligodendrociti, le cellule ependimali e le cellule della microglia. Gli astrociti, che sono le più abbondanti di numero, prendono questo nome dalla loro caratteristica forma “a stella”.

La loro funzione è quella di fornire sostegno e nutrimento ai neuroni; esse intervengono nella riparazione del tessuto nervoso. Può però accadere che una cellula gliale sana inizi a moltiplicarsi in modo incontrollato dando origine ad una forma tumorale detta glioma. Se la cellula in questione è un astrocita il tumore che si forma è detto astrocitoma.

Gli astrocitomi pilocitici costituiscono il più comune tumore benigno che può essere riscontrato nei pazienti pediatrici; questo gruppo di tumori include la maggior parte degli astrocitomi cerebellari, una regione nella porzione più inferiore del cervello che controlla i movimenti e l’ equilibrio; gliomi del nervo ottico, tumori che originano dalle cellule di supporto del nervo ottico; e diversi altri tipi di tumori benigni.

Dal momento che la maggior parte degli astrocitomi pilocitici sono tumori cistici a lenta crescita che non tendono a diffondere ad altre parti del corpo, la prognosi dei pazienti pediatrici trattati per questa patologia è molto buona se non ottima.

Sintomi

Gli astrocitomi pilocitici possono causare cefalea, nausea, vomito, che di norma sono il risultato di uno stato di aumentata pressione all’interno del cranio. Inoltre, a seconda della loro localizzazione, questi tumori possono causare altri sintomi: un tumore a carico del cervelletto, può causare debolezza, difficoltà alla deambulazione e incoordinazione, mentre i gliomi a carico del nervo ottico possono causare calo del visus sino alla perdita dello stesso e protrusione del bulbo oculare. Disturbi più rari e severi, possono includere crisi convulsive, disturbi a carico del linguaggio, del comportamento e dell’umore oltre che disturbi a carico della memoria.

Diagnosi

Le indagini diagnostiche per immagini tramite mezzi di contrasto sono una componente essenziale nella diagnosi degli atrocitomi pilocitici. La Risonanza Magnetica e la TC sono utilizzati per fornire dettagli di immagine del tumore e delle strutture ad esso vicine. In considerazione della localizzazione del tumore, si può scegliere il più delle volte di utilizzare la Risonanza Magnetica.

Trattamento

Dal momento che l’astrocitoma pilocitico è il tumore cerebrale più benigno nella popolazione pediatrica, alcuni possono essere tenuti sotto controllo periodico con RM e non essere sottoposti a trattamento neurochirurgico.

Se il tumore subisce modifiche, il trattamento può comunque divenire necessario. Se questo si verifica, il tumore viene di solito rimosso chirurgicamente o, in caso di tumori difficili da raggiungere, trattato con radioterapia. La rimozione neurochirurgica di un astrocitoma pilocitico fornisce praticamente sempre una guarigione. Il successivo trattamento radioterapico, a causa dei possibili effetti avversi, viene di norma utilizzato raramente e comunque solo nei casi di rimozione non completa.

In aggiunta, alcuni tumori di dimensioni più ridotte che possono essere difficili da raggiungere, possono essere oggi trattati efficacemente mediante la radiochirurgia stereotassica, che utilizza un fascio di radiazioni ad elevatissima precisione che coinvolge direttamente le cellule tumorali risparmiando il tessuto cerebrale sano circostante; ciò spesso accade in caso di astrocitoma localizzato nel nervo ottico.


24/Set/2021

NUOVI ORIZZONTI NELLA CURA NELLE MALATTIE RARE DELL’OCCHIO:

l’insulina come fattore di crescita nelle patologie dei nervi ottici

In tutte le patologie che interessano il nervo ottico, dal glaucoma alla neuropatia ottica ischemica, alle neuriti ed a forme secondarie come patologie vascolari o tumorali, le cellule gangliari subiscono un grave danno con retrazione

delle stesse che può portare a gravi disturbi delle sinapsi fino alla morte delle cellule interessate.

Una insulina ricombinante ingegnerizzata, somministrata come gocce oculari, può pro

muovere una rigenerazione dei dendriti e migliorare le riconnessioni pre-sinaptiche agendo su siti post-sinaptici o sulle cellule gangliari retiniche, e quindi indirettamente sui dendriti del nervo ottico, risvegliando cellule non funzionali ma ancora vive come fossero in uno stato di quiescenza di tipo comatoso.

Sembra che l’insulina sia in grado di regolare processi infiammatori mediati, attivi anche nelle degenerazioni delle cellule tumorali, in modo da evitare la liberazione di sostanze chimiche nocive che conducono alla morte della cellula interessata modificandone la struttura proteica. In definitiva si arriverebbe alla conclusione che processi infiammatori che sono alla base di molte neoplasie si ripetano nelle patologie neurodegenerative e, nel caso specifico, nelle patologie del nervo ottico, qualunque sia la causa.

1- Degenerazione delle cellule neuronali in fase di rigenerazione dopo uso di insulina ingegnerizzata

L’uso di insulina ingegnerizzata più volte al giorno è in grado di rigenerare i neuroni retinici danneggiati trasformando gli astrociti e gli oligodendrociti, che usualmente sono cellule di supporto ai neuroni, regolando l’afflusso sanguigno e creando una barriera protettiva tramite queste cellule. Quindi, anche nelle patrologie retiniche, un uso prolungato di tale sostanza ha effetti positivi portando spesso ad un aumento dello spessore della retina in patologie retiniche favorendo in secondo luogo la rigenerazione di cellule sane (i dendriti) che alla fine portano all’incremento delle fibre nervose del nervo ottico.

Le considerazioni sopra esposte traggono origine da intuizioni e ricerche ultraventennali della Prof.ssa Di Polo di Montreal (fonte: https://www.dipololab.ca/glaucoma-research/)



Dr. Carmine Ciccarini

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