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28/Giu/2017

Arterite di Horton anche detta vasculite gigantocellulare o arterite temporale

L’arterite di Horton è una vasculite autoimmune che colpisce arterie di medio e grosso calibro specie della testa, della tempia e del collo (carotidi)  a causa sconosciuta.

Generalmente la patologia si manifesta dopo i 50 anni con sintomi a volte multiformi come:

  • perdita della vista fugace;
  • abbassamento della palpebra (blefariptosi)

Questi possono essere associati con dolore al collo, spalla, occhio e alla masticazione. E’ quasi sempre presente mal di testa che frequentemente si associa a febbre, aumento della VES, rigidità dei muscoli del collo e sudorazione notturna.

Paziente affetto da arterite di Horton: si noti il notevole turgore dell’arteria temporale.

I sintomi possono essere graduali o improvvisi; la manifestazione più comune dell’arterite è una cefalea pulsante nella regione della tempia asociata a formicolii del cuoio capelluto. Talvolta il primo segno oculare può essere una visione doppia (diplopia) e visione offuscata. Se il paziente con le dita si tocca la tempia avverte dolorabilità per l’infiammazione dell’arteria temporale.

 

L’immagine del fundus di un paziente affetto da arterite di Horton mostra un nervo ottico sfumato per effetto di un edema papillare

 

 

In ogni caso ci troviamo di fronte ad una patologia che può avere complicanze neurologiche gravi per la comparsa di ictus, aneurismi celebrali, dissezioni dell’aorta toracica ed infarto miocardico. Si può perdere la visione da un occhio a causa di una neurite ottica retrobulbare.

Diagnosi

La diagnosi dell’arterite di Horton può essere effettuata tramite biopsia dell’arteria temporale; inoltre i marcatori VES e proteina C-reattiva raggiungono valori molto elevati. La diagnosi è comunque clinica.

Terapia

Si somministrano corticosteroidi ad alti dosaggi, anche se possono essere utili farmici come il metotrexate o l’azatioprina (immunosoppressori). L’uso di calciparine a basso peso molecolare può essere indicato per prevenire eventi ischemici essendo però sicuri di non avere dissezioni o rotture arteriose.

 


18/Mag/2017

La neurite ottica si presenta come processo infiammatorio del nervo ottico

I processi infiammatori (neurite ottica) possono coinvolgere la testa del nervo (papillite), il tratto retro-bulbare (neurite retrobulbare) fino a estendersi alle vie ottiche posteriori (neurite posteriore).

Cause

La naurite ottica può essere causata da diversi fattori come: ischemie, demielinizzazione, infezioni.

Le cause ischemiche rientrano nel capitolo della neuropatia ottica ischemica spesso le neuriti retrobulbari sono la forma di esordio di forme demielinizzanti come la sclerosi multipla; una particolare forma di neurite ottica retrobulbare si può associare alla arterite di Horton.

Anche nell’infiammazione dei seni frontali, specie in quelli che coinvolgono l‘etmoide e lo sfenoide si possono avere infiammazioni del nervo ottico. Le vie ottiche posteriori possono invece interessate da neoplasie celebrali, ischemie ascessi celebrali che coinvolgono la prosecuzione posteriore dei nervi ottici.

Anche sostanze tossiche possono comportare danni dei nervi ottici, a tal proposito ricordiamo le neuropatie da metanolo utilizzato negli anni ottanta per la sofisticazione dei vini, l’alcol e il fumo.

 

nell’immagine si osserva come i margini del nervo ottico siano rigonfi anzichè essere piatti e margini netti. Ciò è sintomo della papillite ottica.

 

Sintomi

Il paziente la menta una notevole riduzione visiva che può arrivare fino alla cecità, in altri casi si hanno riduzioni a settore del campo visivo.

Diagnosi

Potenziali Evocati Visivi – esame elettro-fisiologico semplice e rapido che permette di valutare l’attività elettrica delle vie ottiche

Campo Visivo – che mostra presenza di aree di non-visione specie centrali (scotomi), restringimenti o deficit a settore.

Risonanza Magnetica Nucleare

Terapia

Nelle forme aggressive si utilizza il metilprednisolone per endovena nei primi 1/3 giorni. Il prednisone a dosaggi iniziali di 1mg/kg/die viene utilizzato per settimane scalando il dosaggio del 10/20% ogni settimana. Naturalmente è buona regola utilizzare gastroprotettori.

Nelle neuriti ottiche retrobulbari alcune scuole associano 1/2 cicli di iniezioni retrobulbari di farmeci cortico-steroidei

Nelle neuropatie ottiche ischemiche è buona regola prescrivere calciparine a basso peso molecolare a dosaggi di 1mg/kg/die.


01/Mar/2017

La NOI (Neuropatia ottica ischemica) sia nella forma di Arterite di Horton che nella forma comune una grave otticopatia che può portare alla cecità se non si interviene immediatamente, spesso in poche ore. La causa è determinata da un difetto ischemico del nervo ottico in entrambe le forme. La perdita della vista può riguardare anche entrambi gli occhi...



Dr. Carmine Ciccarini

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