Esoftalmo tiroideo
L’esoftalmo tiroideo si definisce anche oftalmopatia di Graves
L’esoftalmo è causato dal morbo di Graves-Basedow, malattia autoimmune con formazione di anticorpi che colpiscono il recettore dell’ormone TSH (tireo stimolante).
Le persone affette da questa patologia a seconda delle casistiche, variabili dal 30 fino al 70%, mostrano esoftalmo (occhi sporgenti) che possono essere bilatetali ma anche monolaterali.
Di solito l’esoftalmo si presenta nella fase di regressione dell’ipertiroidismo. Questa condizione comporta disturbi per la difficoltà a chiudere gli occhi; specie di notte, esponendo la cornea a una cheratite da secchezza oculare. L’eccesso di grasso retro-orbitale può anche causare una compressione del nervo ottico; fino a casi estremamente gravi che possono condurre all’atrofia ottica.
Terapia
Solitamente per la cura dell’esoftalmo si usano cortisonici per via generale; ma è possibile, per evitare gli effetti collaterali sistemici, usarli per via retro-orbitaria o peri-bulbare.
Se si propende per questa soluzione, il paziente deve essere avvertito che per alcuni giorni l’occhio può essere più sporgente, prima che si abbia un miglioramento; per mia esperienza questo può essere importante con riduzione anche fino a 2/3 mm dell’esoftalmo valutato con il metodo della esoftalmometria.
Attualmente in Inghilterra pare riscuotere successo l’uso di TEPROTUMUMAB, anticorpo monoclonale usato anche nei tumori mammari, nel linfoma di Hodgkin, e nei sarcomi.
Dalle ultime ricerche dopo 6 settimane di trattamento con questo farmaco per via endovenosa; il 40/50% dei pazienti ha mostrato una forte riduzione dell’esoftalmo.
Nei casi più gravi bisogna però ricorrere alla chirurgia orbitaria per rimuovere il grasso retro-orbitario, anche se questa terapia chirurgica ha rischio di complicanze piuttosto gravi.