Endoftalmite, un’infezione rara dell’occhio
L’endoftalmite è un’infezione all’interno dell’occhio; questa patologia è da ritenersi un’emergenza medica, in quanto la prognosi per la vista è direttamente correlata al tempo che trascorre dall’insorgenza al trattamento.
Raramente, le infezioni intraoculari non trattate si estendono oltre i confini dell’occhio e coinvolgono l’orbita e il sistema nervoso centrale.
L’infezione che caratterizza l’endoftalmite può essere causata da un intervento chirurgico, un trauma oculare o un’infezione del flusso sanguigno.
L’endoftalmite causa tipicamente dolore oculare intenso e riduzione della vista. I segni comprendono Intensa iperemia congiuntivale e infiammazione intraoculare nella camera anteriore e nel vitreo, perdita del riflesso rosso e, anche se occasionalmente, edema palpebrale; i sintomi possono includere anche un forte arrossamento della sclera, eccessiva sensibilità alla luce intensa.
Diagnosi dell’endoftalmite
- Valutazione medica dell’occhio
- Coltura di campioni dell’occhio
- Talvolta emocoltura e urinocoltura
La diagnosi di endoftalmite si basa sui sintomi, su una valutazione dell’occhio e talvolta su esami colturali per identificare l’organismo che causa l’infezione. Le colture possono essere prelevate dall’umor acqueo (liquido della camera anteriore dell’occhio, detto anche corpo acqueo) e dall’umor vitreo (sostanza gelatinosa che riempie il fondo del bulbo oculare, detta anche corpo vitreo) per stabilire quale organismo sta causando l’infezione e quali farmaci sono più attivi. Potrebbero anche essere necessarie emocolture e urinocolture.
L’esecuzione delle colture dei liquidi oculari ha lo scopo di somministrare nel minor tempo possibile gli antibiotici specifici. Anche con un trattamento precoce e appropriato, la prognosi per la visione spesso è negativa.
L’endoftalmite è rara. È causata dai microrganismi giunti all’occhio per via ematica, attraverso un’incisione chirurgica o un trauma al bulbo oculare o meno spesso, attraverso il flusso sanguigno. L’infezione nel flusso sanguigno ha molte cause possibili, come procedure odontoiatriche, abuso di droghe per via endovenosa, ascesso (una tasca di pus), ulcere cutanee, infezioni come polmonite o sepsi o un intervento chirurgico in qualsiasi parte del corpo. Generalmente l’infezione è dovuta a batteri (come Staphylococcus aureus), ma può essere causata anche da funghi o protozoi. Anche i virus possono determinare diffuse infezioni oculari, che di solito non sono definite endoftalmiti.
Valutazione clinica
Test microbiologico (p. es., colorazione di Gram e coltura di aspirati derivanti dall’endoftalmite endogena, emocoltura e urinocoltura)
La diagnosi richiede una grande prudenza in pazienti a rischio, soprattutto quelli con recente intervento o trauma all’occhio. La colorazione di Gram e l’esame colturale degli aspirati dalla camera anteriore e dal vitreo sono procedure standard. I pazienti con sospetta endoftalmite endogena devono anche essere sottoposti a esami colturali del sangue e delle urine.
Trattamento
Il trattamento immediato con antibiotici spesso è necessario per preservare la vista e proteggere la salute dell’occhio. Un ritardo di anche poche ore può causare una perdita irreversibile della vista nei casi estremi. Vengono somministrati antibiotici scelti in base all’organismo riconosciuto responsabile dell’endoftalmite. Gli antibiotici possono essere iniettati nell’occhio, somministrati per via endovenosa o entrambi.
Antibiotici intravitreali
Per l’endoftalmite endogena, antibiotici sia per via intravitreale che EV. La terapia iniziale comprende antibiotici ad ampio spettro somministrati per via intravitreale, il più delle volte vancomicina e ceftazidima. I pazienti con endoftalmite endogena devono ricevere antibiotici sia per via intravitreale che EV. La terapia deve essere adattata sulla base dei risultati della coltura e dell’antibiogramma
Nei casi più gravi, è possibile effettuare vitrectomia e corticosteroidi intraoculari; i soggetti con visione molto compromessa quando si recano dal medico possono ricevere corticosteroidi o essere sottoposti a un intervento chirurgico. Dopo l’iniezione di antibiotici, è possibile somministrare per qualche giorno corticosteroidi per via orale oppure, più raramente, mediante iniezione oculare. La chirurgia è necessaria per l’asportazione del tessuto infetto dall’interno dell’occhio e può aumentare le possibilità di bloccare l’infezione.
La prognosi visiva è spesso infausta, anche con un trattamento precoce e adeguato. I pazienti la cui visione all’esordio è bassa o molto bassa devono essere considerati per la vitrectomia e l’uso di corticosteroidi intraoculari e possibilmente sistemici.
Nell’endoftalmite fungina, tuttavia, i corticosteroidi sono controindicati.