Maculopatie e retina artificiale
Studi scientifici all’avanguardia sulla retina artificiale costituiscono una nuova speranza per la cura delle maculopatie gravi
Un futuro migliore si prospetta per i malati con maculopatia; con la creazione della retina artificiale. Sviluppata da un gruppo di ricerca in Italia e potenzialmente dotata di grandi vantaggi in campo medico.
Sono importantissimi tollerabilità biologica, lunga durata ed il fatto che non necessita, come nel caso dell’Argus, di batterie esterne.
La sperimentazione è già avviata sui topi con buoni risultati, si dovrebbe dare il via alle prime applicazioni sull’uomo.
I risultati sugli animali sono stati eccellenti; il materiale utilizzato è un semiconduttore chiamato rrP3HT, composto per la maggior parte da carbonio in legami paragonabili a quelli della materia organica, e capace quindi di ripristinare, opportunamente lavorato come se si trattasse di un microchip a formare come una piccolissima cella fotovoltaica, la funzione visiva non solo riguardo alla sensibilità alla luce, ma anche all’acuità visiva.
Questo tecnica consentirà la sostituzione dei fotoricettori della retina (coni e bastoncelli), danneggiati in seguito a maculopatia o retinite pigmentosa.
Può quindi trovare applicazione in tutte quelle patologie oculari genetiche e degenerative della retina purchè il nervo ottico non sia in totale atrofia.
Il polimero infatti una volta impiantato sotto la retina agirebbe come una vera e propria cella foltovoltaica, capace di catturare, come i recettori dell’occhio, il segnale luminoso, funzionando poi da trasduttore per trasformarlo in elettrico e poi inviarlo al cervello dove verrebbe codificato in immagine.
Questo studio sperimentale condotto presso il Dipartimento di Neuroscienze e neurotecnologie dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova diretto dal prof. Bonfanti, in collaborazione con importanti centri oculistici ed oftalmologici a Milano e Verona. Esso potrebbe costituire una delle maggiori scoperte mediche di sempre nel campo delle malattie rare.